L’HPV (Human Papilloma Virus) è un virus a DNA appartenente al gruppo dei papillomavirus.
Sono conosciuti oltre 100 sierotipi diversi. Si ritiene che l’infezione da HPV sia la più comune infezione a trasmissione sessuale.
La maggior parte di questi virus causa infezioni non gravi (ad es. verruche cutanee); altri possono determinare lesioni specie in corrispondenza delle mucose genitali (tipicamente i condilomi acuminati), altri ancora sono purtroppo resposabili di tumori maligni (ad es. carcinoma del collo dell’utero).
Questi virus sono pertanto suddivisi , in base alla gravità dell’infezione che determinano, in ceppi a basso rischio (quali il 6, 11,42,43) e ceppi ad alto rischio (ad es. 16, 18, 31, 33).
SINTOMATOLOGIA

Fig. 1
Nel maschio l’infezione viene contratta tramite contatto diretto (ad esempio rapporti sessuali, sfregamento cutaneo). Le lesioni interessano le mucose genitali (prepuzio, glande) o la cute (pene, regione perianale). Le lesioni più tipiche consistono in escrescenze vegetanti chiamate condilomi che possono avere un aspetto papillomatoso (Fig. 1) o “acuminato” (Fig. 2).

Fig. 2

Fig. 3
Possono essere presenti lesioni piane rotondeggianti (papule e macule) spesso difficili da individuare da un occhio non esperto e lesioni sub-cliniche (es. micropapule). A volte le lesioni possono interessare la mucosa dell’uretra (Fig. 3). E’ da sottolineare che l’infezione può anche non determinare alcuna lesione clinicamente apprezzabile.
DIAGNOSI
La diagnosi necessita di una valutazione clinica e dell’esecuzione di una peniscopia (che è l’equivalente della colposcopia nella donna).

Fig. 4. – Peniscopia: lesione acetoreattiva.
Attraverso questa metodica semplice ed indolore è possibile individuare oltre che le lesioni tipiche e non tipiche anche la presenza di lesioni clinicamente non apprezzabili che si presentano sempre aceto-reattive (Fig. 4, Fig. 5).
Per confermare la diagnosi può essere necessario eseguire dei tests di laboratorio sulle lesioni e si può anche caratterizzare il sierotipo responsabile dell’infezione conoscendo quindi se il ceppo del virus è ad alto o a basso rischio.

Fig. 5. – Peniscopia: lesioni acetoreattive
TERAPIA
La strategia terapeutica delle lesioni da HPV dipende dal loro aspetto clinco, dalla loro estensione e dalla sede di localizzazione.
E’ possibile utilizzare dei farmaci localmente (5-fluorouracile, interferone, imiquimod, podifillotossina) oppure asportare, con tecniche diverse (crioterapia, elettrocauterizzazione, laser, bisturi a radiofrequenza) le lesioni in anestesia locale .
Poichè l’incubazione dell’infezione virale può variare da 3 settimane a 8-12 mesi e poichè le lesioni a carico delle mucose o della cute presentano una crescita molto lenta (circa 2 mm al mese) sono possibili e purtroppo frequenti recidive (cioè nuove lesioni nelle zone già trattate) e ricorrenze (ovvero lesioni in zone indenni all’epoca del primo trattamento).
Per queste ragioni, dopo il trattamento è necessario programmare dei controlli per individuare e trattare quanto prima eventuali recidive e/o ricorrenze.
Diversi studi hanno evidenziato che il fumo di sigaretta rappresenta un fattore di rischio per la persisitenza della infezione in quanto gli uomini che fumano più di 10 sigarette al giorno presentano un rischio doppio di sviluppare condilomi genitali rispetto ai non-fumatori.
CONSIGLI
E’ noto che la prevalenza di infezione è più elevata nelle partner di maschi HPV-positivi rispetto alle partner di maschi HPV-negativi. In questi casi è consigliabile avere sempre rapporti protetti per ridurre di molto la possibilità di trasmissione del virus specie a livello del collo dell’utero. Nel caso in cui il maschio sia HPV-negativo e la partner HPV-positiva l’uso del profilattico riduce in maniera molto significativa il rischio di contagio del maschio. Non vi è consenso unanime per quanto riguarda le linee di comportamento da consigliare alle coppie in cerca di gravidanza. In coppie giovani e senza patologie che possono interferire con la fertilità potrebbe essere suggerito di rimandare la ricerca di figli di almeno 6 – 12 mesi e comunque fino alla scomparsa di lesioni clinicamente apprezzabili in entrambi i partner per almeno 6 mesi.
La recente disponibilità di un vaccino nei confronti dei ceppi di HPV ad alto rischio (16, 18, 6 ed 11) dovrebbe far diminuire di molto sia nell’uomo che nella donna l’incidenza dell’infezione da HPV.